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Gloria Bianchetti, Voci del mare: Melville, Conrad, Pratt

Dalla quarta di copertina:

Gloria Bianchetti si è laureata con una tesi sui rapporti tra fumetto e letteratura di viaggio. Suoi racconti hanno ottenuto riconoscimenti in concorsi per opere inedite e la pubblicazione nell’antologia” eccetera.

In altre parole, l’autrice ha velleità letterarie, e ha scritto una tesi sull’argomento di questo saggio. Pubblicare la propria tesi, o una sua rielaborazione, è un’aspirazione per molti, che pure sono coscienti di non aver scritto una nuova Nascita della tragedia; ma voglio sperare che la tesi di laurea della Bianchetti fosse più approfondita di questo libro.
L’impressione è quella di un saggio che aspira ad essere comprensivo, ma non approfondito. Operazioni come questa, che spaziano senza scavare, mi sembrano alla portata di tutti nell’epoca di wikipedia. Non certo una scelta accorta, quando ci si occupa di autori così importanti, così studiati e —mi si passi il gioco di parole— così profondi. Il difetto più grave è che non ci sono guizzi d’intelligenza, né interpretazioni innovative o anche solo interessanti; nulla che il lettore attento degli autori in questione non abbia già scoperto da sé.
Uno degli insegnamenti di Melville è quanto siano profondi gli abissi, fisici e metafisici. Ma qui si rimane in superficie.

Certo, come testo introduttivo, ad esempio per i liceali, potrebbe funzionare. Può vantare una prosa limpida e piana, che scorre senza increspature né traversate ardue; un apparato critico che aiuta ad orientarsi nella navigazione; e magari, per i più arditi, la tentazione di esplorare ulteriormente questi mari.
I riferimenti bibliografici sono accurati, anche se un po’ ovvii; inoltre la Bianchetti evidentemente è laureata in Lettere e non in Lingue, dato che si è limitata alla letteratura critica disponibile in lingua italiana. Il brano più divertente del libro è la menzione, in nota, di una tesi intitolata L’idea di avventura in Joseph Conrad e Hugo Pratt, con cui un tale Veronese (nomen omen) riuscì a laurearsi presso l’università di Verona, nientemeno che in Economia e Commercio! A quanto pare, a Verona le tesi su questo argomento sono all’ordine del giorno. E non solo a Lettere Moderne.

Ho avuto in prestito questo libro da un’amica veronese. Il che mi porta a due riflessioni a kilometri zero. La prima è che, considerando che pure l’editrice Ombre Corte è di Verona, il libro non deve aver fatto molta strada. La seconda è che non dev’essere un caso che proprio a Verona si tenga la fiera dei cavalli. Perché quello che sto facendo con questa recensione è guardare in bocca al cavallo donato.
Sarà che l’ho presa sul personale: ma con un titolo, e soprattutto con un sottotitolo come quello, le aspettative non potevano che essere alte. Forse troppo, per un saggio di queste dimensioni ridotte, che riescono perfino ad essere dispersive: il primo capitolo, che traccia una panoramica della letteratura di viaggio dai Naufragios ai Baedecker passando per il Grand Tour, per poi fare una panoramica sul tema del viaggio nei fumetti, poteva essere un’introduzione consona alla tesi della nostra autrice, ma mi pare sicuramente fuori luogo qui. Che c’azzecca con Melville e Conrad?

Gloria Bianchetti
Voci del mare: Melville, Conrad, Pratt
pp. 104, €8
Ombre Corte, 2006

Giudizio: 2/5.