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Elizabeth Bishop, Il mare e la sua sponda

Edwin Boomer conduceva la vita più letteraria che si possa concepire”.

Conosco solo indirettamente la produzione poetica della Bishop (più di una delle mie compagne di università l’hanno letta) ma quando ho scovato questo libretto sugli scaffali della biblioteca mi è sembrato una perfetta lettura estiva.

Il mare e la sua sponda
Edwin Boomer, protagonista assolutamente solitario di questo racconto, ha l’incarico di ripulire una spiaggia dalle cartacce. Questa trama semplice, banale, viene trattata dalla Bishop in modo asciutto, quasi si trattasse di una favola, un racconto archetipo: “Un tempo, in una delle nostre spiagge…”
Spesso le immagini evocate sembrano uscire da una dimensione poetica, cioè quella propria dell’autrice; e non mancano le citazioni ad altri testi, espliciti o impliciti.
Di fatto Boomer, con il suo bastone, la lanterna, il sacco pieno di carte da bruciare e le tasche colme di foglietti da leggere, finisce per diventare una figura post-moderna ante-litteram: raccoglie gli scarti testuali altrui, li accumula alla rinfusa, li ricontestualizza, cerca nuovi significati possibili per loro e per sé.

In prigione
Torna l’afflato citazionista e il recupero di brandelli di altre opere: è una citazione di E.E. Cummings quella? E il riferimento alla carta da parati non è forse una strizzatina d’occhio a The Yellow Wallpaper di Charlotte Perkins Gilman? &c.
La storia è in prima persona, il che ovviamente implica tutte le considerazioni su un ‘unreliable narrator’. Cosa passa per la testa del nostro protagonista? (o meglio perché?) Cosa ha fatto per essere certo della propria carcerazione?

In chiusura, cedo alla tentazione di citare un brano:

Secondo le leggi di natura, una spiaggia dovrebbe essere capace di tenersi pulita da sola, come i gatti. […] Ma il ritmo della vita moderna è troppo veloce. Le nostre tipografie sfornano troppa carta stampata -la quale trova poi il modo di arrivare ai nostri mari e a riva- perché la natura possa arrangiarsi da sola”.

Elizabeth Bishop
Il mare e la sua sponda
traduzione di Monica Pavani
pp. 42, €5,5
Adelphi, 2006

Giudizio: 3/5.